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martedì 15 ottobre 2013
Il letargo degli orsi
Gli orsi sono una delle tante specie che per superare i mesi invernali si trova un rifugio in cui nascondersi e poter andare in letargo. La scarsità di cibo e le temperature basse, specie per orsi come quello bianco che vive tra i ghiacci del Polo, costringono questi mammiferi a proteggersi e cadere in questo stato di quiescenza, di torpore. Il corpo rimane per lo più immobile per non sprecare energie, il cuore rallenta i battiti, la temperatura si abbassa (da 37 a 31 gradi): vanno in ibernazione. Ma a differenza di quello che si pensa, il letargo non è un vero lungo sonno, più che altro è un sonno leggero, da cui a volte si svegliano e in cui addirittura le femmine possono partorire i cuccioli.
Quando arriva la primavera, più o meno a metà aprile, gli orsi si risvegliano dal loro torpore invernale. Quello che li rende unici rispetto ad altre specie è che, nonostante abbiano perso gran parte del loro peso e siano stati fermi per tanti mesi, non subiscono danni a livello muscolare. Se ci pensate è molto strano, se voi dormiste sei mesi vi svegliereste debolissimi! Gli orsi invece in tempi molto brevi, abbandonata la tana, sono in grado di cacciare o di educare i cuccioli nati in letargo. Per questo motivo sono oggetto di importanti studi medici che tentano di carpirne i segreti. Una volta svegli il loro principale obiettivo è quello di procurarsi il cibo per tornare nel pieno delle forze. D'altronde da svegli gli orsi hanno bisogno di 2 kg di grasso al giorno, per cui hanno davvero una fame da lupi!Di qui a breve gli orsi torneranno a fare la loro vita di sempre: le madri alleveranno i piccoli fino a che non saranno indipendenti, i padri andranno da soli a caccia di cibo da portare alla famiglia e poi ognuno per la sua strada, da soli, fino a che non si ritroveranno per procreare nuovamente e ritornare a dormire per mesi.
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