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martedì 22 ottobre 2013

Notizie sull'origine della festa di Halloween...

Notizie sulla festa di Halloween Halloween è uno tra i più antichi riti di celebrazione: risale alla notte dei tempi. La parola Halloween ha origine nella tradizione cattolica. Ogni santo ha un suo giorno personale, ma il primo novembre è dedicato a tutti i santi. Ogni Santi in inglese All Saints’Day aveva una denominazione più antica: All Hallows’Day. La sera precedente al 1° Novembre era dunque All Hallows’ Eve (Eve significa vigilia), ma anche All Hallows’Even (Even significa sera) che venne abbrevia-to in Hallows’Even, poi in Hallow-e’en ed infine in Halloween. Presso i popoli antichi, il giorno cominciava dal tramonto, per questo ancora oggi si da molta importanza alla vigilia quindi la celebrazione di Ogni Santi aveva origine al tramonto del 31 ottobre. Gli antichi Celti iniziavano il loro Anno Nuovo il 1° Novembre, celebravano ogni anno la fine della "stagione calda" e l’inizio della "stagione di Tenebra e Freddo". La concezione del tempo per i Celti era circolare, ciclica e non lineare come per i Cristiani: la fine di ogni ciclo era considerato magico: il punto in cui il mare incontra la costa, la fine di un giorno, la fine di un anno. In particolare il cambiamento stagionale e l’inizio di un nuovo anno erano considerati come un momento di transizione, di Chaos, durante il quale il velo che copriva il mondo diveniva più sottile, si sentiva tangibile la potenza cosmica e si poteva venire in contatto con la magia dell’Universo. Molte leggende dei Celti tratta-vano della fertilità della Terra e del superamento dell’oscura stagione inverna-le. Quindi si attendeva la metà più buia dell’anno con grande timore e si celebrava con rispetto cosmico e terrore panico l’inizio del regno semestrale del dio delle tenebre e dei morti Samhain (la parola si pronuncia in inglese sow-in). Questa ricorenza segnava la fine dei raccolti e l’inizio dell’inverno, i Celti era-no un popolo dedito all’agricoltura e alla pastorizia, quindi la fine dell’estate assumeva una rilevanza particolare, la vita cambiava radicalmente: le greggi venivano riportati giù dai verdi pascoli estivi e le persone si chiudevano nelle loro case per trascorrere al caldo le lunghe e fredde notti invernali, si passava il tempo a raccontare storie e a fare lavori di artigianato. Infatti Samhain in gaelico suona come sam + fuin e significa appunto " fine dell’estate", ma il suo significato era "assemblea"o "raduno". I Celti credevano che alla vigilia di ogni nuovo anno (31 Ottobre) Samhain Si-gnore della Morte, Principe delle Tenebre, chiamasse a se tutti gli spiriti dei Morti. Inoltre temevano che la vigilia del 1° Novembre tutte le leggi dello spa-zio e del tempo fossero sospese e durante questo periodo era permesso al mon-do degli spiriti unirsi al mondo dei viventi. I Celti credevano che i morti risie- dessero in una landa di eterna giovinezza e felicità, non avevano il concetto di Paradiso e Inferno secondo la concezione cristiana. Una leggenda riferisce che tutte le persone morte l’anno precedente tornassero sulla terra in cerca di nuovi corpi da possedere per l’anno prossimo venturo. Così nei villaggi si spegneva ogni focolare per evitare che gli spiriti maligni soggiornassero nel villaggio, il rito consisteva appunto di spegnere il Fuoco Sacro sull’altare e riaccendere il Nuovo Fuoco il mattino seguente, questo sim-bolizzava l’arrivo del Nuovo Anno. I Druidi si incontravano sulla cima di una collina in un’oscura foresta di quer-ce, albero considerato sacro, per accendere il Nuovo Fuoco e offrire sacrifici di sementi e animali, bisogna ricordare che la musica, la poesia, la danza erano un tutt’uno con la cerimonia religiosa. Danzando e cantando intorno al focolare fino al mattino, si sanciva il passaggio tra la stagione solare e la stagione delle tenebre . Quando il mattino giungeva, i Druidi portavano le ceneri ardenti del fuoco presso ogni famiglia che provvedeva a riaccendere il focolare domestico. Spegnere il fuoco simbolizzava la metà oscura dell’anno che stava sopraggiun-gendo, quindi la morte, l’atto di riaccenderlo era il simbolo di speranza e del ri-torno alla vita: questo rito rappresentava la concezione ciclica del tempo. Alcune leggende narrano di come i Celti bruciassero le persone che ritenessero possedute come avvertimento per gli spiriti. Gli spiriti maligni potevano infatti prendere forme differenti, anche di animali, la più malvagia era quella di gatto. Quindi al crepuscolo veniva riacceso il fuoco con il quale si bruciavano offerte, si facevano scongiuri e si lanciavano incantesimi per allontanare dal villaggio le anime dei morti, e guidarle nelle Terra dei Morti. Infatti gli antichi Celti temevano particolarmente il momento del crepuscolo poiché credevano che gli spiriti potessero vagare sulla Terra. Con il loro aiuto Samhain, la terribile divinità della notte avrebbe potuto imprigionare e uccidere il Sole, senza il quale tutto sarebbe terminato, morto. Era necessario per placare gli spiriti erranti e per ossequiare la divinità fare dei sacrifici. Si offrivano sicuramente messi e animali per assicurarsi la prosperità futura. La liturgia di questi riti di sangue era molto varia, sul fatto che vi fosse-ro sacrifici umani non esiste un’evidenza storica. Dopo i sacrifici si festeggiava per 3 giorni dal 31 Ottobre al 2 Novembre, i Cel-ti si mascheravano con le pelli degli animali uccisi per esorcizzare e spaventare gli spiriti. Vestiti con queste maschere grottesche ritornavano al villaggio illu-minando il loro cammino con lanterne costituite da cipolle intagliate al cui in-torno erano poste le braci del Fuoco Sacro. Durante il primo secolo i Romani invasero la Bretagna e vennero a contatto con queste celebrazioni. Anche i Romani avevano una ricorrenza intorno al 1° Novembre, infatti onoravano in quel periodo Pomona, la dea dei frutti e dei giardini. Durante questa festività si offrivano frutti (soprattutto mele) alla divi-nità per propiziare la fertilità futura. Con il passare dei secoli il culto di Samhain e di Pomona si unificarono, e l’usanza dei sacrifici fu abbandonata, al suo posto si bruciavano effigi. La pra-tica di mascherarsi da fantasmi, streghe, divenne parte del cerimoniale. Questa tradizione era molto radicata nella popolazione, malgrado l’avvento del Cri-stianesimo e pur essendosi molte persone convertite alla Chiesa cattolica, l’antico rito romano-celtico rimase. A questo bisogna aggiungere che durante l’Alto Medioevo nonostante numerosi templi fossero stati distrutti, il pagane-simo continuava a sopravvivere e il paganesimo credeva all’esistenza delle streghe e della stregoneria. Uno degli aspetti più importanti della stregoneria era la celebrazione del Sab-bath delle Streghe. I Sabbath più importanti erano due il 30 Aprile e il 31 Otto-bre. Il Sabbath del 31 Ottobre veniva chiamato Black Sabbath.

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