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mercoledì 16 ottobre 2013

Il letargo del ghiro e le sue abitudini

Quando dormi tanto e profondamente ti danno del ghiro! Ma perché il ghiro si è guadagnato la fama di superdormiglione? Innanzitutto perché è un animale notturno e durante il giorno dorme rimanendo nascosto nelle cavità degli alberi, nei nidi artificiali degli uccelli, nelle fessure dei muri e delle rocce. Vive, infatti, preferibilmente nei boschi luminosi di latifoglie o conifere. Ma è facile trovarlo anche nei frutteti e nei vigneti e in soffitte e granai. A noi capita spesso di vederli nella casa di montagna che frequentiamo...li sentiamo camminare sul tetto e nel sottotetto per arrivare a cibarsi dell'uva della vite che si arrampica lungo l'altezza della casa. Proprio quando noi umani dormiamo lui invece si riattiva alla ricerca di cibo. I suoi piatti preferiti sono foglie, cortecce, frutti con o senza guscio, uova e piccoli uccelli. È decisamete agile ma mai quanto uno scoiattolo nel saltare di ramo in ramo. Durante l'autunno il ghiro si dà alla caccia grossa e accumula nella tana le provviste vegetali che consumerà durante i brevi risvegli che interromperanno il letargo invernale. Nelle annate particolarmente fredde può restare in letargo nella sua tana per sette mesi circa. Il letargo del ghiro inizia infatti a metà ottobre e termina a metà maggio. Finito il letargo, in primavera, inizierà la sua riproduzione. Il ghiro è un animale molto rumoroso sia quando è in attività sia quando sta riposando di giorno (se disturbato emette degli squittii). Ma non solo: quando si sente in pericolo la sua postura di allarme consiste nel mantenere il corpo eretto, emettendo un ronzio che ricorda il rumore di un alveare e battendo contemporaneamente le zampe anteriori, come un applauso.

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