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martedì 29 ottobre 2013

Racconto: la vendemmia.

LA VENDEMMIA Di solito, quando Francesco e Valentina andavano a far visita agli zii, giocavano per tutto il tempo con i cugini Carlo e Claudia. Ma quando ci andavano nel mese di settembre era diverso: essi dovevano lavorare! Era tempo di vendemmia. Tutti nella vigna erano molto affaccendati: tagliavano dai tralci i grappoli maturi e pesanti e li lasciavano cadere nei cesti, fino a riempirli. Poi i cesti pieni venivano trasportati sul trattore, parcheggiato sul lato più lontano della vigna. Più tardi il trattore avrebbe trasportato i cesti fino a casa dello zio Giulio, dove c’era la grande pigiatrice. Francesco, Valentina, Carlo e Claudia avevano un compito importantissimo: staccare i grappoli dai tralci più bassi, lì dove i grandi non potevano arrivare senza piegare tantissimo la schiena. Per loro, invece, questo lavoro era facile; bastava solo stare attentissimi a usare le piccole forbici che gli avevano dato. La parte più divertente del lavoro veniva però dopo: l’uva raccolta era pigiata nella pigiatrice, dalla quale usciva un denso e profumatissimo mosto. I secchi pieni di mosto passavano di mano in mano, da zia Emilia a Carlo, da Carlo a Francesco, da Francesco a Claudia, da Claudia a Valentina...fino ad arrivare allo zio Giulio, che li versava nel grande tino. A sera tutti, ma proprio tutti, avevano mal di schiena. - Sai Francesco, - diceva allora Valentina al fratello - gli zii dovrebbero smetterla di fare il vino in casa. Perché non lo comprano al supermercato e ci risparmiano tutta questa fatica? Ma poi il giorno dopo, quando il corpo non era più stanco, rimanevano solo i ricordi belli della vendemmia: il sole caldo, i colori brillanti dei pampini, il gusto dolce degli acini, il profumo pungente del mosto e le risate gioiose. Francesco, Valentina, Carlo e Claudia si sentivano davvero felici.

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