Un blog per tutti coloro che vogliono condividere con me le loro esperienze educative e didattiche...sia come docenti sia come genitori o educatori. Ci confronteremo per migliorarci!!!
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giovedì 31 ottobre 2013
Non avete tempo per fare i dolcetti di Halloween???Ecco la soluzione...
VERMETTI IN VASO DI TERRA: per due vasetti comprate 1 confezione di philadelphia con milka, 6 biscotti Oreo e 4 caramelle gommose a verme. In una ciotola mescolate il philadelphia con milca con 4 biscotti oreo sbricciolati. Eliminate la crema dai due oreo rimasti e tritateli. Versare il composto di philadelphia e biscotti nei bicchierini trasparenti e livellare con il dorso del cucchiaino.Inserire a piacimento e con fantasia le caramelle gommose a verme ed infine versare le bricciole dei due oreo. Tempo di realizzazione: 5 minuti!
MUFFIN TESCHIETTI: per 6 muffin comprare 6 muffin Mr.day, 50 g di formaggio spalmabile, 100g di zucchero a velo vanigliato, 50g di marzapane, colorante alimentare blu e giallo. Mescolare il formaggio con lo zucchero a velo per la crema. Tagliate via la parte superiore dei muffin e spalmateli con la crema preparata.Colorare metà del marzapane di verde (mischiando i coloranti giallo e blu) e ricavatene dei dischetti da utilizzare per coprire i muffin. Stendere il resto del marzapane, ritagliare delle figure a forma di teschio e appoggiare sul muffin. Tempo di preparazione: 20 minuti!!!
MINI PIPISTRELLI VOLANTI: per 2 pipistrelli vi occorrono 4 grisbì al cacao o alla nocciola, 2 cucchiai di crema alla nocciola (nutella o simili), 30g di cioccolato fondente e 4 lenti di cioccolato colorato. Accoppiate i grisbì a due a due con la crema di nocciole. Sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente, lasciarlo intiepidire, versatelo poi su un foglio di carta da forno dandogli la forma di due ali di pipistrello e lasciatele indurire. Inserite le ali nella crema alle nocciole tra i grisbì. Con un po' di crema alle nocciole attaccate le lenti di cioccolato sul grisbì per realizzare gli occhietti dei pipistrelli. Tempo di realizzazione: 30 minuti!!!
Libri di Halloween...per momenti di paura!!!
LE STREGHE di R. Dahl
Ed. Salani.
Un bambino va in vacanza con la nonna, ma un gruppo di streghe lo trasforma in topolino! Una serie di incredibili avventure in un libro amatissimo dai bambini.
IL TESORO DELLA STREGA TIBERIA di Arcadio Lobato.
La storia, adatta ai bambini del primo ciclo, della strega Tiberia, che diventa amica di una balena e la porta al concorso per l'elezione della regina delle streghe.
FILASTROCCHE DELLA NOTTE DI HALLOWEEN di Corinne Albaut
Ed. Motta Junior.
Una raccolta di simpatiche filastrocche su streghe, orchi, lupi mannari, che nella notte dei misteri fanno torcere le budella e seminano la tremarella!
STREGHE; STREGHINE E STREGATTI di Nicoletta Costa.
La storia della strega Nasona e dei suoi amici stregatti, tra pozioni, gite a cavallo, principi, principesse e principessine.
LA STREGA SIBILLA di Valerie Thomas illustrato da K. Paul
Ed. Oxford University Press.
Sibilla è una strega allampanata che vive in una casa tutta nera. Il suo gatto Serafino è nero e questo crea una serie di spiacevoli incidenti...
WINNIE THE WITC di Valerie Thomas illustrato da K. Paul
Ed. Oxford University Press.
E' la versione originale inglese della Strega Sibilla, corredata da pagine operative, guida per l'insegnante, videocassetta e musicassetta.
Racconto di halloween: la lanterna di jack. Jack o'lantern.
La leggenda racconta che un giorno un fabbro irlandese di nome Jack, ubriacone e taccagno, mentre beveva tranquillamente una birra al pub la notte di Halloween ebbe la sfortuna di incontrare il Diavolo in persona!
Jack era un po' ubriaco, ma cercò di ingannare il Diavolo, offrendogli la propria anima in cambio di un'ultima birra. Il Diavolo accettò e si trasformò in una moneta da sei pence, in modo che Jack potesse pagare il barista. Subito Jack prese la moneta, la chiuse nel suo borsellino e pagò il barista con un'altra moneta che aveva in tasca.
Jack teneva nel portamonete una piccola croce d'argento, che impediva al Diavolo di riprendere le proprie sembianze. Così imprigionato, il Diavolo accettò la proposta di Jack di liberarlo, purchè non tornasse a chiedere la sua anima per i prossimi 10 anni.
I 10 anni passarono, senza che Jack cambiasse minimamente il proprio modo di vivere! Un giorno stava camminando per la strada, quando incontrò di nuovo il Diavolo che voleva la sua anima! Jack, pensando rapidamente, disse: "D'accordo, verrò con te. Ma come ultimo desiderio mi prenderesti una mela da quell'albero?" Il Diavolo, pensando che non aveva niente da perdere ad accontentare Jack, saltò sul melo. Ma svelto Jack disegnò una croce nel tronco dell'albero, impedendo al Diavolo di scendere!
Jack si fece promettere dal Diavolo che non avrebbe mai più reclamato la sua anima, cancellò la croce che aveva disegnato e lo liberò.
Diversi anni dopo Jack morì. Bussò alla porta del Paradiso, ma non lo fecero entrare perchè aveva commesso troppi peccati nella sua vita. Così si presentò all'Inferno, ma il Diavolo lo dovette mandare via, perchè aveva promesso di non reclamare mai la sua anima. "Ma allora dove posso andare?", chiese Jack. "Torna da dove sei venuto!" gli rispose il Diavolo.
La strada era buia e ventosa. Jack chiese al Diavolo qualcosa per farsi luce. Il Diavolo spazientito gli lanciò dei carboni ardenti, che Jack infilò in una zucca bucherellata, per ripararli dal vento e non farli spegnere. Da allora Jack vaga nella notte con la sua lanterna, in attesa del Giorno del Giudizio.
La lanterna di Jack è diventata il simbolo delle anime dannate che non trovano mai pace, ma è soprattutto il simbolo più conosciuto di Halloween.
BUON HALLOWEEN A TUTTI!!!!!
Auguro a tutti voi di trascorrere nel divertimento questo giorno, tra giochi, scherzi e tante bontà da gustare, anche con aspetti strani...date sfogo alla vostra fantasia artistica e culinaria!!!
mercoledì 30 ottobre 2013
Eventi: cena con delitto.
Per le mamme ed i papà...e non...In molte grandi città alcuni locali organizzano una cena con delitto. La cena con delitto è una rappresentazione teatrale che si abbina ad un pasto. Il pubblico, tra una portata e l’altra, assiste, ma non solo…partecipa a scene in giallo che culminano con un misterioso delitto. Durante la cena con delitto agli spettatori viene chiesto di collaborare alle indagini per identificare il colpevole, le modalità e il movente dell’omicidio, ma non solo…chi vorrà ricoprirà un ruolo attivo, e diventerà personaggio, e protagonista della cena con delitto… Ambientazioni diverse, storie coinvolgenti, cattureranno l’attenzione degli ospiti in un susseguirsi di vicende e di emozioni fino all’ultima portata… Mettere alla prova le proprie doti investigative, fiutare gli indizi, non lasciarsi ingannare dai depistaggi, individuare il movente, l’arma del delitto, ricostruire la scena del crimine e infine arrestare il colpevole prima che possa commettere ancora orrendi misfatti… In una cena con delitto, i commensali saranno divisi per tavoli e costituiranno ognuno una squadra investigativa in competizione con tutte le altre per la soluzione del mistero, tra interrogatori ed analisi degli indizi che si svolgeranno tra una portata e l’altra. Come nel famoso film, “Invito a cena con delitto” dove i più famosi detective al mondo sono riuniti tutti insieme contemporaneamente, nelle nostre serate in giallo sarà il cliente ad essere chiamato a partecipare al gioco con un ruolo attivo di personaggio, e a cercare allo stesso tempo di svelare il mistero. Alla fine della serata e della cena con delitto ogni squadra investigativa sarà invitata ad indicare il colpevole, il movente e l’arma del delitto. Gli ospiti sono parte attiva e integrante della storia, per chi vuole ricoprendo un ruolo attivo e cimentandosi nella divertente esperienza di diventare persoanggio, e per gli altri interpretando il ruolo degli investigatori, risolvendo enigmi, interrogando gli indiziati e prendono parte alle indagini e alle ricerche sul campo. Saranno in grado di scovare l’assassino? Mettendo alla prova la loro abilità di investigatori e come i grandi Sherlock Holmes, Hercule Poiret e Maigret si prepareranno a risolvere il giallo e a condannare alla giustizia colui che ha compiuto il delitto. Una cena con delitto è anche un ottimo modo per una festa di compleanno, per un addio al nubilato, un addio al nubilato…è un modo per festeggiare in maniera diversa una data da ricordare. Info su www.dowit
Ricetta per Halloween: zucche misteriose. Secondo piatto.
Le zucche misteriose di Halloween sono dei piccoli bignè arancioni salati che, decorati con un picciolo verde al formaggio, ricordano la zucca, il simbolo della festa della streghe! Questi simpatici bignè, che nascondono al proprio interno una gustosa cremina composta da formaggio fresco e prosciutto cotto, sono un'idea sfiziosa per un aperitivo da gustare in occasione di un party di Halloween e non solo! Le zucche misteriose di Halloween sono preparate con una base di pasta choux al gusto di parmigiano, che viene colorata di arancione e con la quale si prepareranno dei piccoli bignè. Difficoltà:Media. Cottura:25-30 min. Preparazione:40 min. Costo:Basso. INGREDIENTI per 30 zucche (bignè al formaggio): Acqua :100 ml. Burro:50 gr. Farina:65 gr. Sale: 1 pizzico. Uova:2 medie, (50-55 gr l'una). Parmigiano Reggiano grattugiato, 40 gr. Coloranti alimentari in gel o in pasta giallo e rosso. ...per il RIPIENO: Formaggio fresco:250 gr. Prosciutto cotto, 120 gr. Latte 3/4 cucchiai. Parmigiano Reggiano:40 gr. Sale q.b. ...per il PICCIOLO: Formaggio fresco 4 cucchiai. Spinaci lessati, 1 cucchiaio (o colorante per alimenti verde). Per preparare le zucche misteriose di Halloween iniziate con la preparazione dei bignè: versate in un tegame 100 ml di acqua con il burro a pezzetti e una presa di sale. Non appena l’acqua inizierà a bollire, togliete il tegame dal fuoco e versateci dentro la farina setacciata (1), mescolando bene e rapidamente in modo da evitare che si formino grumi (2). Rimettete poi il tegame sul fuoco e, a fiamma bassa, mescolate con rapidità sbattendo con vigore il composto con un cucchiaio di legno: la miscela diverrà presto consistente e morbida e si staccherà dalle pareti, formando una palla. Quando sul fondo del tegame si formerà una patina bianca (3), togliete l'impasto dal fuoco, e lasciate raffreddare completamente mettendo il composto su un piatto (4). Mettete poi il composto in una planetaria dotata di gancio a foglia (5) (se non possedete una planetaria potete anche fare tutto a mano utilizzando il cucchiaio di legno) e aggiungete le uova un po' alla volta e molto lentamente al composto freddo (6), mescolando energicamente per incorporarle all’impasto. In ultimo aggiungete il parmigiano grattugiato e le gocce di colorante (4 gialle e 1 rossa), per ottenere un bell’arancione vivo. A questo punto mettete la pasta in una sac à poche con bocchetta liscia, e formate dei mucchietti di pasta tondi su una teglia da foderata con della carta da forno (7). Fate cuocere i bignè per 15 minuti a 220° in forno statico evitando di aprire il forno durante la cottura. Trascorsi i primi 15 minuti abbassate la temperatura a 190° e cuocete la pasta choux per altri 10 minuti, trascorsi i quali potete spegnere il forno e lasciare all'interno i bignè per altri 10-15 minuti con lo sportello leggermente aperto. Mentre i bignè cuociono potete dedicarvi alla preparazione del ripieno: ponete in un mixer il prosciutto cotto e il formaggio fresco (8), il parmigiano grattugiato (9), un pizzico di sale e 3 cucchiai di latte e tritate il tutto finemente, il composto deve essere morbido ma non liquido (10). Quando i bignè si saranno raffreddati potete farcirli, ponete il ripieno in una sac à poche con una bocchetta piccola e liscia, praticate un piccolo foro nella parte inferiore di ogni bignè e riempiteli con la crema al prosciutto e formaggio (11). In ultimo potete realizzare il picciolo della zucca: tritate in un mixer 4 cucchiai di formaggio cremoso con 1 cucchiaio di spinaci già lessati e ben strizzati, quando gli ingredienti si saranno ben amalgamati ottenendo una crema densa e verde passatela al setaccio per eliminare gli eventuali filamenti di spinaci. Se l’avete a disposizione potete colorare il formaggio con 2 gocce di colorante verde. Ponete questo composto in una sac à poche con bocchetta piccola e dentellata e realizzate dei piccoli “tronchetti” sopra ogni zucca misteriosa di Halloween, come se fosse il picciolo della zucca (12). Conservate le zucche misteriose di Halloween in frigorifero prima di consumarle!
Ricetta per Halloween:Vellutata con occhietti. Primo piatto.
Ecco una simpatica e originale ricetta per la festa di Halloween: la vellutata di piselli con occhietti. Un’idea semplicissima per rendere una minestra un primo piatto simpatico e molto accattivante anche per i vostri bambini. La vellutata di piselli con occhietti è un primo piatto molto semplice da preparare: gli occhetti sono formati da palline (i bulbi-9 realizzati con un impasto a base di formaggi, mentre a formare le pupille sono delle sottili fettine di olive ripiene. Adagiando le pupille sui bulbi si otterrà un occhietto spiritoso e realistico e la vellutata di piselli con occhietti spaventerà tutti! Difficoltà:bassa. Cottura: 60 minuti. Preparazione:veloce, 15 minuti. Dosi: per 4 persone. Costo: basso. INGREDIENTI:per la vellutata: piselli sgranati 500g; 1 cipolla; noce moscata o pepe quanto basta;sale quanto basta; olio di oliva 3 cucchiai; burro 30 g; patate 300g; brodo vegetale quanto basta (facoltativo). Per gli occhietti: ricotta 130g; parmigiano reggiano grattuggiato 100g; 3 olive ripiene. Per preparare la vellutata di piselli con occhietti iniziate a tritare la cipolla (1) e lavate, sbucciate e tagliate a dadini le patate (2). In una padella capiente scaldate l'olio e fate sciogliere il burro (3) e unite la cipolla per farla appassire (4). Quando la cipolla sarà ben stufata aggiungete le patate tagliate a dadini (5) e fatele rosolare per 5 minuti. A questo punto unite i piselli (6), mescolate e ricoprite le verdure con del brodo vegetale o acqua. Annunci GoogleMirabilandia + Hotel Biglietto + Hotel da € 39,90 Disponibilità Immediata online www.SuperOffertaMirabilandia.it Lasciate cuocere, fino a che i vegetali non saranno ammorbiditi, aggiungendo se necessario altro brodo, dopodiché salate e aggiungete la noce moscata (7). Trasferite le verdure in un mixer e frullate il tutto (8) (va bene anche un frullatore ad immersione). Aggiungete a piacere dell’altro brodo, fino a raggiungere la consistenza e densità desiderata (9). Una volta pronta la vellutata di piselli, procedete facendo le palline con il formaggio: in una ciotola versate la ricotta e il parmigiano (10) e lavorate i due formaggi con un cucchiaio fino ad ottenere un composto omogeneo (11). Quindi prelevate un cucchiano di composto e lavoratelo arrotondandolo per bene con i palmi delle mani (12) Tagliate le olive ripiene a fettine sottili (13) e appoggiatele delicatamente sulle palline al formaggio (12): le olive saranno le pupille dei vostri bulbi. Una volta pronti anche gli occhietti (15), adagiateli delicatamente sulla vellutata di piselli, che avrete versato in ciotole individuali. Che ne dite, la vostra vellutata di piselli ha un aspetto orripilante?
martedì 29 ottobre 2013
Poesia: "Vendemmia" di Marino Moretti
Poesia di Marino Moretti
Vendemmia
Nei campi è tutto un bagliore,
di grappoli d'oro, di falci,
tutto un gioire di tralci
che ostentano qualche rossore.
Nei campi è tutta una festa
di luci, di ombre, di canti:.
ridon gli sguardi esultanti
per tanta messe rubesta.
S'alzan gli accenti sonori
delle più gaie canzoni
dai verdi rossi festoni
e dagli intrepidi cuori.
E s'ode insieme una schiera
di donne cantilenare
nel breve cielo che pare
un cielo di primavera.
Ricetta: muffin all'uva.
INGREDIENTI: 250g farina00; 2 uova intere; 1 vasetto di yogurt bianco con zucchero d'uva o naturale; 100g di olio di semi o burro; 10cl di latte; 1 pizzico di sale; 1/2 bustina di lievito per dolci; 1 tazza di acini d'uva dolce tagliati a metà senza semi.
PROCEDIMENTO:
Lavorate separatamente gli ingredienti secchi e quelli liquidi, poi uniteli e metteteli negli stampi.
COTTURA: a 180° per 15-20 minuti...poichè la cottura varia di forno in forno...estraeteli quando sono bene dorati.
Filastrocca: la vendemmia.
VENDEMMIA
Con un secchio ed un cestello, con le forbici e il coltello, donne e uomini da ieri
colgon l'uva volentieri. La vendemmia è un gran lavoro! Nella vigna c'e un tesoro di bei grappoli dorati: li hanno colti, poi pigiati. Ora il mosto è dentro il tino, già fermenta e si fa vino.
Comprensione del racconto "La vendemmia".
Verifichiamo la comprensione letterale e aiutiamo alcune inferenze con domande-stimolo. Se necessario, rileggiamo i brani del racconto in cui ricercare le risposte.
1) Come si chiamano i due fratellini che vanno a casa degli zii?
2) Come si chiamano i loro cuginetti?
3) E i loro zii?
4) Cosa fanno, di solito, i quattro bambini quando sono insieme?
5) Cosa devono fare, invece, a settembre?
6) Quale importante lavoro svolgono i quattro bambini durante la raccolta dell’uva?
7) Perché per i grandi è faticoso raccogliere i grappoli che sono in basso?
8) Dove vengono messi i grappoli raccolti?
9) Come si chiama la macchina che pigia l’uva?
10) Come si chiama il succo che esce dalla pigiatrice?
11) Perché Valentina dice a Francesco che gli zii dovrebbero comprare il vino al supermercato, invece di farlo essi stessi?
12) Come si sentono i quattro bambini il giorno dopo la vendemmia?
Racconto: la vendemmia.
LA VENDEMMIA
Di solito, quando Francesco e Valentina andavano a far visita agli zii, giocavano per tutto il tempo con i cugini Carlo e Claudia. Ma quando ci andavano nel mese di settembre era diverso: essi dovevano lavorare! Era tempo di vendemmia.
Tutti nella vigna erano molto affaccendati: tagliavano dai tralci i grappoli maturi e pesanti e li lasciavano cadere nei cesti, fino a riempirli. Poi i cesti pieni venivano trasportati sul trattore, parcheggiato sul lato più lontano della vigna. Più tardi il trattore avrebbe trasportato i cesti fino a casa dello zio Giulio, dove c’era la grande pigiatrice.
Francesco, Valentina, Carlo e Claudia avevano un compito importantissimo: staccare i grappoli dai tralci più bassi, lì dove i grandi non potevano arrivare senza piegare tantissimo la schiena.
Per loro, invece, questo lavoro era facile; bastava solo stare attentissimi a usare le piccole forbici che gli avevano dato.
La parte più divertente del lavoro veniva però dopo: l’uva raccolta era pigiata nella pigiatrice, dalla quale usciva un denso e profumatissimo mosto. I secchi pieni di mosto passavano di mano in mano, da zia Emilia a Carlo, da Carlo a Francesco, da Francesco a Claudia, da Claudia a Valentina...fino ad arrivare allo zio Giulio, che li versava nel grande tino.
A sera tutti, ma proprio tutti, avevano mal di schiena.
- Sai Francesco, - diceva allora Valentina al fratello - gli zii dovrebbero smetterla di fare il vino in casa. Perché non lo comprano al supermercato e ci risparmiano tutta questa fatica?
Ma poi il giorno dopo, quando il corpo non era più stanco, rimanevano solo i ricordi belli della vendemmia: il sole caldo, i colori brillanti dei pampini, il gusto dolce degli acini, il profumo pungente del mosto e le risate gioiose.
Francesco, Valentina, Carlo e Claudia si sentivano davvero felici.
Racconto sulla vendemmia.
DANIELE E LA VENDEMMIA
“Ciao nonno!” disse Daniele vedendolo arrivare “Sei venuto a trovarmi?”
“Eh no, sono venuto a prenderti, voglio portarti a vendemmiare!” Rispose il nonno.
“A vendemmiare? Cosa vuol dire?” Daniele era perplesso.
“La vendemmia è la raccolta dell’uva matura per farne del buon vino”
“Il vino si fa con l’uva? Davvero?”
“Ma certo, ma adesso andiamo in campagna, ti spiego tutto dopo!”
Daniele era impaziente di arrivare e di capire come poteva l’uva trasformarsi in vino.
Durante il tragitto continuava a fare domande al nonno: “Quando arriviamo? Potrò fare anch’io il vino?
E se poi non sono capace?”
Il nonno sorrideva e rispondeva a tutte le domande del nipotino cercando di tranquillizzarlo: “Certo che
lo farai anche tu e vedrai che sarai bravissimo!”
Arrivati alla fattoria Daniele si trovò davanti un grandissimo vigneto.
“Vedi” disse il nonno “questi sono filari di viti, le piante dell’uva”
“Nonno, si dice filari perché sono tutti in fila?”
“Esattamente Daniele, sei proprio un bambino intelligente.”
Daniele e il nonno indossarono un paio di guanti e presero delle forbici e una cesta.
Il nonno spiegò a Daniele come tagliare i grappoli e poi entrambi iniziarono a lavorare.
C’erano anche dei contadini che vendemmiavano e dopo un bel po’ di tempo avevano riempito tante
ceste di uva.
speciale macchina pigiatrice la schiaccia e ne fa uscire il succo. Questo succo si chiama mosto ed ha un
buon sapore dolce.”
Daniele guardava la macchina pigiatrice in azione.
“Sai Daniele che una volta la pigiatura veniva fatta con i piedi?”
“Con i piedi? Ma nonno, mi stai prendendo in giro?”
“Nient’affatto! C’erano dei grossi mastelli e i contadini entravano a piedi nudi e schiacciavano l’uva
pestando. Era faticoso ma erano anche momenti di allegria e di festa.”
“Dev’essere stato molto divertente!” Pensò Daniele
“Ecco, adesso che tutta l’uva è stata pigiata bisogna lasciare che il mosto fermenti”
Daniele chiese “Cosa succede al mosto quando fermenta?”
“Succede che dei microrganismi trasformano lo zucchero contenuto nel mosto in alcool ed inizia a la
trasformazione in vino che si chiama anche vinificazione”
Dopo qualche giorno Daniele e il nonno tornarono in campagna.
Nei tini il mosto era fermentato e in superficie si vedevano tante bollicine.
“Ecco, adesso bisogna travasarlo nelle botti per separarlo dalle vinacce, che sono i resti degli acini cioè,
le bucce, i raspi e i vinaccioli. Le vinacce vengono spremute con il torchio perché producano altro vino.
Il vino resta nelle botti per molto tempo, e poi viene imbottigliato e portato nei negozi.”
Daniele disse “E poi la mamma lo compra e noi lo beviamo a tavola!”
“Proprio così Daniele!”
Daniele era contento di aver passato delle belle giornate con il nonno e di aver imparato un sacco di cose
nuove sulla vendemmia e sulla produzione del vino.
Pigiatura in classe.
Quando purtroppo non si riesce a portare i nostri alunni a vendemmiare, per dar loro la possibilità comunque di fare un minimo di esperienza pratica di ciò di cui si parla, è possibile organizzare una pigiatura d'uva in classe.
Occorre procurarsi uva in abbondante quantità, dei tini, vanno bene anche quelli in plastica usati per la biancheria. Se la pigiatura si fa con le mani bastano dei secchi o delle bacinelle ampie.
Se si vuole, per maggior igiene, si possono far indossare calzari in plastica per pigiare con i piedi e guanti in lattice o vinile se si pigia con le mani...
ma consiglio di evitare i presidi sarà più vero per i bambini!!!
La vendemmia.
L'esperienza più bella da fare con i propri alunni o con figli è senza alcun dubbio una bella vendemmia, recarsi in collina e partecipare ad una vendemmia...stupendo, il contatto con la natura e assaporare il clima del lavorare insieme per produrre qualcosa di buono e utile, credo sia impagabile! Altrimenti, se non si riesce a realizzare ciò, si può fare una mini vendemmia a casa o a scuola!!! La vendemmia. Quando l’uva è matura viene raccolta. L’uva raccolta viene messa nei tini e pigiata con una macchina.Una volta l’uva veniva pigiata con i piedi.Le vinacce vengono schiacciate con il torchio. Esce il mosto che viene lasciato un po’ di tempo a fermentare. Dopo qualche giorno il mosto si trasforma in vino e viene travasato nelle botti.Il vino resta nelle botti fino a quanto è pronto e poi viene imbottigliato.
Domande di comprensione su: uva, grappolo, acini e buccia.
Rispondi:
1) Come si chiama la pianta dell’uva?
2) Da cosa è formato il grappolo?
3) Cosa contengono gli acini?
4) Com’è la buccia dell’uva?
lunedì 28 ottobre 2013
Nomenclatura del grappolo d'uva...la vite è la sua pianta.
La pianta dell’uva si chiama vite.
Le foglie della vite, i pampini, sono palmate, perché hanno la forma del palmo della
mano.
La vite è una pianta rampicante perché grazie ai viticci si arrampica a tutto ciò che le
circonda.
L’uva può essere bianca o nera e matura in autunno.
I grappoli d’uva sono formati da tanti acini che sono ricoperti dalla buccia e contengono
la polpa e i semi che vengono chiamati anche vinaccioli.
La buccia è liscia e sottile e la polpa è tenera e succosa.
Lavoretto: grappolo d'uva fatto con timbri in sughero.
Per questo semplice lavoretto, adatto anche ai più piccini, occorre tempera viola, un tappo di sughero, un pennello, un foglio o un cartoncino bianco o di colore chiaro e un piattino. Il tappo di sughero ci farà da timbrino...lo si immerge dalla parte circolare nella tempera viola messa per comodità in un piattino e si inizia a timbrare su un foglio bianco o un cartoncino. Ogni timbrata sarà un acino del nostro bellissimo grappolo d'uva!!! Potrete farlo come preferite, per i più piccoli si può mettere loro a disposizione un disegno con gli acini già disegnati della misura del tappo, così saranno facilitati.
Lavoretto: grappolo d'uva in sughero.
Procuratevi 25/30 tappi di sughero. Potete tenerli interi o tagliarli a metà, a seconda della grandezza che volete dare al grappolo. Si possono colorare con la tempera viola o lasciarli al naturale. Se decidete di colorarli, fatelo e lasciateli asciugare bene. Componete il grappolo a vostro piacimento o per i più piccoli fornitegli un disegno di un grappolo su un cartoncino su cui incollarli... I più grandi, che hanno realizzato il grappolo seguendo la loro immaginazione possono incollarli tra loro con la colla a caldo e creare il raspo con il fil di ferro, magari avvolto da un nasto verde o da carta crespa verde.Potete infine rifinire il tutto creando delle foglie con il cartoncino o se avete delle foglie di vite essiccate, potete utilizzare quelle per rifinire il vostro lavoro!Buon divertimento!!!
Volendo con la stessa tecnica potete creare molto altro!
Lavoretto: grappolo d'uva con cartone...ricicliamo!!!
Occorre: un contenitore in cartone delle uova, cartoncini colorati o carta bianca che colorerete, tempera viola, pennarelli se dovete colorare la foglia e il raspo.
Ritagliate il fondo del cartone delle uova, saranno i vostri acini...con pazienza colorateli con la tempera viola, se i vostri bimbi non hanno mai creato il viola, basta mischiare il rosso e il blu...fatelo con loro, sarà una bella esperienza!
Quando saranno asciutti, li unirete alla foglia e il raspo.
Questi ultimi li potete disegnare sul cartoncino colorato e ritagliarli o punteggiarli, oppure disegnateli sulla carta bianca, colorateli ed infine ritagliateli.
Potete poi incollare il tutto su un foglio o su un piattino di plastica o cartone.
Lavoretto: grappolo d'uva con carta velina.
Procuratevi carta velina viola, marrone e verde.
Con tanta pazienza iniziate a preparare tante palline di carta velina con i diversi colori. Poi, dando a vostro/a figlio/a un'immagine di grappolo d'uva, fateglieli incollare con la colla vinilica...potreste spennellare la colla sul disegno e lasciare che i bimbi incollino sopra le palline.
I più grandi possono anche disegnare il loro grappolo o unire le palline seguendo l'immagine mentale che hanno di un grappolo d'uva...vediamo cosa producete!!!
Lavoretto: grappolo d'uva fatto con strisce di cartoncino.
Innanzi tutto procuratevi il cartoncino: viola, verde, marrone.
La foglia e il raspo possono essere ritagliati o punteggiati.
Sul cartoncino viola disegnate tante stiscioline, ogni striscia sarà un acino del vostro grappolo d'uva. La larghezza della striscia è a vostro piacimento, io solitamente non supero il centimetro.
Potete ora ritagliarle. Poi una alla volta le arrotolate incollando la parte finale.
Terminata la preparazione delle parti, potete assemblare il grappolo su un foglio o incollando direttamente le parti tra loro. Buon lavoro e buon divertimento!!!
La foglia e il raspo possono essere ritagliati o punteggiati.
Sul cartoncino viola disegnate tante stiscioline, ogni striscia sarà un acino del vostro grappolo d'uva. La larghezza della striscia è a vostro piacimento, io solitamente non supero il centimetro.
Potete ora ritagliarle. Poi una alla volta le arrotolate incollando la parte finale.
Terminata la preparazione delle parti, potete assemblare il grappolo su un foglio o incollando direttamente le parti tra loro. Buon lavoro e buon divertimento!!!
Lavoretto: uva colorata con le tempere...
Procuratevi un'immagine semplice e di media grandezza di un bel grappolo d'uva...se non lo trovate disegnatelo voi e ripassate il contorno con un pennarello nero o viola a punta grossa.
Insieme ai vostri bambini componete il colore viola, scopriranno che è un colore secondario formato dai colori primari rosso e blu.
Dopodichè con un pennello a punta media iniziate a dipingere...quando sarà asciutto bene, potete usare i pastelli a cera per fare i colpi di luce!!!Buon lavoro e buon divertimento!!!
Per noi grandi per approfondire il significato della favola "La Volpe e l'uva".
La volpe e l'uva è una delle più celebri favole attribuite a Esopo. I riferimenti alla favola nel linguaggio comune assumono quasi le caratteristiche del proverbio. "Fare come la volpe con l'uva" significa, metaforicamente, reagire a una sconfitta sostenendo di non aver mai desiderato la vittoria, o disprezzando il premio che si è mancato di ottenere. La reazione dell'animale è considerata una forma esemplare di razionalizzazione in psicologia e di dissonanza cognitiva in psicologia sociale.
Il testo latino di Fedro recita: Fame coacta vulpes alta in vinea uvam adpetebat, summis saliens viribus. Quam tangere ut non potuit, discedens ait: "Nondum matura es; nolo acerbam sumere." Qui, facere quae non possunt, verbis elevant, adscribere hoc debebunt exemplum sibi.
Spinta dalla fame, una volpe tenta di raggiungere un grappolo d'uva, ma ogni sforzo è vano. Constatando di non poterla raggiungere, esclama: "tanto è ancora acerba!". La morale è:
È facile disprezzare quello che non si può ottenere.
Per le colleghe...comprensione della volpe e l'uva.
Rispondi alle domande
1) Chi è il protagonista della storia?
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2) Perché gli animali scappano quando vedono la volpe?
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3) Perché la cornacchia ride?
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4) Cosa fa la volpe quando si accorge che l’uva è troppo in alto?
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ESERCIZIO N. 2
La volpe, visto che non riesce ad afferrare l’uva dice che è acerba anche se non è
vero.
Secondo te, perché la volpe dice questa bugia?
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La volpe di questa storia è orgogliosa o umile?
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Ti è mai capitato di comportarti come la volpe in qualche situazione?
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ESERCIZIO N. 3
Rimetti in ordine la storia scrivendo i numeri nel riquadro
La cornacchia si prende gioco della volpe
La volpe salta per afferrare l’uva
La volpe affamata vede dei grossi grappoli d’uva matura
La volpe dice che l’uva è acerba e se ne va
La volpe prende la rincorsa e prova di nuovo ad afferrare l’uva
La volpe e l'uva...favola
C'era una volta una volpe molto furba.
Al suo apparire tutti gli animali del bosco fuggivano,
sapendo quanto fosse crudele e insaziabile,
tanto che alla fine si ritrovò senza più niente da mangiare.
Affamata, la volpe giunse in un vigneto.
Passò di fianco a dei tralci di vite da cui pendevano
grossi grappoli d'uva matura,
che parevano dolci e succosi.
"Uva? Con la fame che ho, meglio che niente..."
si disse la volpe.
Così si alzò sulle zampe posteriori e saltò
con agilità per afferrare un po' d'uva,
ma non riuscì a raggiungerla.
Allora si allontanò per prendere la rincorsa e provò ancora,
con tutte le sue forze.
Riprovò più e più volte, con ostinazione ma senza alcun successo:
i grappoli d'uva sembravano sempre più lontani.
"Cra! Cra! Cra!" rideva dall'alto di un ramo una cornacchia,
prendendosi gioco di lei.
" Quest'uva è troppo acerba!
Poco importa se non riesco ad afferrarla...
ritornerò quando sarà matura!"
Concluse ad alta voce la volpe,
gonfiando il petto per darsi un contegno,
nonostante la delusione patita e la pancia vuota.
Indovina indovinello...
Vivo con tanti fratellini, rotondetti e zuccherini: mi chiaman nera, mi chiaman bianca per indovinar...nulla ti manca!!!
domenica 27 ottobre 2013
Castagna con caffè e farina gialla.
Potete creare voi la sagoma della castagna su un cartoncino bianco delle dimensioni che preferite, anche in base all'età dei vostri figli o dei vostri alunni.
Oppure stampare unìimmagine semplice e chiara di una castagna.
Vi occorre la colla vinilica, la polvere di caffè e la farina gialla o in alternativa la polenta gialla.
Prendete la sagoma ritagliata o punteggiata o l'immagine stampata, con un pennello spargete in modo uniforme la colla vinilica nella zona su cui lavorerete ed infine spargete abbondantemente la polvere di caffè e poi la farina o la polenta gialla...lasciate asciugare molto bene la colla, poi sollevate il lavoro e togliete la polvere di caffè e la farina di troppo facendole semplicemente cadere su un giornale che butterete.
La variante consiste nell'incollare i chicci del caffè...invece della polvere.
Alternative al lavoretto della castagna...
In alternativa, non avendo a disposizione un cartoncino marrone, si può fare su un cartoncino bianco o comunque chiaro e colorarlo con la tempera o i pennarelli.
Oppure ricoprire tutto con le palline di velina gialle e marroni.
O ancora eseguire la parte marrone con la velina e quella gialla colorandola.
Castagna in cartoncino e velina...
Poi gli si dà della carta velina gialla, così, esercitandosi nella manipolazione, creeranno delle palline...poi le incollano con la colla vinilica al cartoncino...
Lavoretto semplice con castagne e ricci.
Castagne da colorare...
Per aiutare i più piccoli, vi suggerisco di fornire ai bambini una castagna con il riccio da osservare dal vero o un'immagine reale...come quella che ho pubblicato in precedenza...
Altre ricette con le castagne...
Zuppa di castagne Ingredienti (per 5 persone): 50/60 castagne arrostite, brodo di carne, 2 tuorli d'uovo, prezzemolo. Sbucciare le castagne arrostite e cuocerle a fondo in brodo di carne; passarle allo staccio aggiungendo i due tuorli d'uovo e il prezzemolo pestato. Amalgamare il tutto e versarvi il brodo di cottura delle castagne. Servire caldo. Verdura di castagne e mele Ingredienti (per 6 persone): lardo (o olio d'oliva), cipolle, 500 g di castagne, due o tre mele, sale. Porre sul fuoco una casseruola con lardo (o olio d'oliva) e cipolle tagliuzzate; quando la cipolla è ben rosata aggiungere le castagne sbucciate e pelate, mescolare il tutto e lasciare cuocere a casseruola aperta; a cottura avanzata e castagne rammollite aggiungere di quando in quando un poco d'acqua e due o tre mele tagliuzzate e salate. Cipolle farcite con castagne e funghi Ingredienti (per 6 persone): 6 cipolle medie, 18 castagne, funghi, sale, pepe, passato o conserva di pomodoro, parmigiano, una noce di burro. Tagliare in due parti le cipolle, cuocerle in acqua leggermente salata, sgocciolarle e vuotarle scavandole a coppa. Preparare un impasto con i residui delle cipolle vuotate, col passato di castagne e con i funghi (rosati al burro e tagliuzzati); miscelare il tutto, condirlo con sale, pepe e un poco di conserva di pomodoro. Farcire le cipolle e cuocerle al forno cospargendole con burro e formaggio parmigiano grattugiato. Servire tiepido con contorno di verdure (insalata, patate, …). Passato di castagne Ingredienti (dosi variabili): castagne, brodo, sale, pepe, prezzemolo, limone, burro o sugo di carne. Passare le castagne lessate e pelate al passaverdura e condire il passato con brodo, sale, pepe, prezzemolo, limone, burro o sugo di carne. Bocconcini al cioccolato Ingredienti (per 6 persone): 300 g di passato di castagne, un po' di latte, due bicchierini di rum, 100 g di zucchero a velo, 2 cucchiai di zucchero vanigliato, cioccolato grattugiato. Aggiungere al passato il latte, il rum, lo zucchero a velo e quello vanigliato. Omogeneizzare il tutto a fuoco lento e lasciare raffreddare. Fare dei bocconcini sferici, passarli nel cioccolato grattugiato e metterli per qualche istante in forno in modo che il cioccolato, fondendo, aderisca bene. Dolce “Monte Bianco” Ingredienti (per 6 persone): 800 g di castagne, un bicchiere di latte, 50 g di zucchero, 3 dl di panna montata zuccherata, 3 cucchiai di cacao, un bicchierino di rum, pochi semi di finocchio, sale. Sbucciare le castagne e lessarle per 40 minuti circa in acqua leggermente salata e profumata con i semi di finocchio racchiusi in un sacchettino di garza. Sgocciolare le castagne e spellarle. Raccoglierle in una casseruola, versarvi un bicchiere di latte, cuocerle ancora per un quarto d'ora cercando di schiacciarle il più possibile con il cucchiaio di legno. Se necessario aggiungere ancora del latte tiepido. Prima che il composto si addensi, unire lo zucchero, mescolare e ritirare dal fuoco. Spruzzare con il rum, spolverizzare con il cacao e amalgamare. Passare al mulinetto direttamente sul piatto da portata facendo in modo che i “vermicelli” di castagne cadano formando una specie di cono. Decorare a piacere con ciuffi di panna montata e violette candite.
La castagna...come è costituita, che caratteristiche ha e il suo valore nutrizionale.
La castagna è il frutto commestibile del castagno. Essa è un frutto secco, protetto da un involucro spinoso (o cupola) denominato riccio, che contiene in media 3 frutti.
La forma dei frutti dipende, oltre che dalla varietà delle castagne, anche dal numero e dalla posizione che essi occupano all'interno del riccio: emisferica per i frutti laterali e schiacciata per quello centrale; i frutti vuoti, abortiti, di forma appiattita sono detti guscioni.
L'importanza che il frutto ha da sempre rivestito nella coltivazione del castagno è testimoniata da tutta una serie di documenti che ne segnano il cammino via via nel tempo e fanno capire come essa influenzò la cultura e la politica dei luoghi. Del resto la vita delle persone è stata strettamente legata ad essa, in quanto la castagna ha rappresentato per lungo tempo una delle fonti principali per l'alimentazione e non a caso è stata soprannominata “il cereale che cresce sull'albero”, perché molto simile al riso ed al frumento dal punto di vista nutrizionale. Ciò ha fatto sì che si potessero trovare diversi modi di propagazione della pianta, cercando di affinarne le qualità, aumentarne le varietà e conseguentemente migliorarne il frutto che poteva essere utilizzato fresco, secco o macinato ai molini.
La raccolta delle castagne avviene in tempi diversi a seconda delle aree geografiche. In Italia generalmente la castagnatura inizia verso la fine di settembre e in passato questa attività (che copriva un periodo di tempo di circa 10-15 giorni dal mattino alla sera) era considerata uno fra gli avvenimenti più importanti della vita agricola.
Elementi costitutivi della castagna:
1.Pericarpo (buccia) : si presenta liscio, consistente, di colore marrone con tonalità variabile, a volte con striature esterne e una peluria interna.
2.Ilo o cicatrice ilare: parte basale del frutto, di colore chiaro e di dimensione variabile; presenta una raggiatura stellare con pelosità residua o meno e granulazioni puntiformi, chiamate granuli migliari.
3.Torcia: apice della castagna costituito dai residui del perianzio e degli stili disseccati.
4.Episperma: pellicola di colore camoscio in cui è avvolto il seme e che può penetrare o meno nella massa cotiledonare (polpa).
5.Seme: può essere formato da uno (come nei Marroni) o due cotiledoni, ed è ricco di amido, sodo, biancastro all'interno e giallastro all'esterno.
Il riccio invece:
In un primo momento è di colore verde; in seguito alla maturazione (quando si apre in 2-4 valve) diventa giallo–brunastro. Internamente è di colore crema, rivestito da fine peluria. La cupola è di forma sub-sferica con un diametro variabile da 6–7 cm nelle piante selvatiche a 10–15 cm in quelle coltivate.
Alla fine del Novecento i cardi vuoti e le foglie raccolte venivano usati come lettiera per il bestiame bovino, ma non per quello ovino perché i cardi si attaccavano al vello.
Valori nutritivi:
La castagna è un alimento sano e molto nutriente. A differenza dei frutti a polpa (mele, pesche, …), la castagna fresca ha un contenuto d'acqua del 50% circa (secca del 10%), un contenuto calorico di 200 kcal ogni 100 g (secca 350Kcal/100 g), un buon contenuto di fibra (7-8%), un eccellente apporto di glucidi zuccherini e amilacei (35% circa), un discreto contenuto di proteine di qualità, una bassa percentuale di grassi (3 g/1 hg), un'alta percentuale di potassio, altri sali minerali come magnesio, calcio, zolfo e fosforo; infine, possiede vitamine idrosolubili (B1, B2, PP, C).
Un paio di ricette con le castagne...Pasta con farina di castagne e castagnaccio.
PASTA CON FARINA DI CASTAGNE
(MALTAGLIATI, PAPPARDELLE, TAGLIATELLE, TAGLIOLINI, STRICCHETTI)
INGREDIENTI ( per 4 persone)
150 g di farina di castagne
150 g di farina di frumento
2 uova
Un pizzico di sale
Setacciare la farina e lavorare gli ingredienti per otenere un impasto liscio ed elastico. Fare delle strisce di sfoglia e tagliarle come si desidera.
CONDIMENTI
60 g di burro
80 g di fontina valdostana
Una cipolla
Sale e pepe
Sbucciare la cipolla e affettarla finemente. Tagliare a dadini la fontina. Fondere in un tegame il burro e fare appassire la cipolla, aggiungere sale e pepe.
Cuocere la pasta al dente con la salsa di cipolla e i dadini di fontina, servire accompagnandole con grana grattugiato a piacere.
300 g di cipolla rossa
4 pomodori maturi
1 dl di olio
Un cucchiaino di aceto balsamico
3 cuchiai di ricotta affumicata grattugiata
Sale e pepe
Sbucciare le cipolle e tagliarle a fettine. Scottare i pomodori, privarli della buccia e dei semi e tagliarli a dadini. In un tegame con l’olio fare appassire la cipolla e unire i pomodori, il sale e il pepe. Cuocere per 30 minuti a fuoco moderato, aggiungere alla fine l’aceto balsamico. Cuocere la pasta al dente, condirla con il sugo e cospargerla con la ricotta affumicata grattugiata.
300 g di funghi porcini
1 scalogno
Poco prezzemolo
4 cucchiai di olio
Sale e pepe
Sbucciare lo scalogno, tritarlo finemente, tagliare i funghi a fette. In un tegame scaldare l’olio e fare appassire lo scalogno, unirvi i funghi, farli rosolare brevemente, salare e pepare, cospargere con il prezzemolo tritato.
I DOLCI
CASTAGNACCIO
14 cucchiai di farina di castagne
10 cucchiai di zucchero
Mezzo bicchiere di olio di semi
Mezza bustina di lievito per dolci
2 uova
Latte quanto basta
Uvetta e noci
Sbattere le uova con lo zucchero e mettere poco alla volta la farina, aggiungendo via via anche l’olio e il latte fino a fare un impasto morbido, tipo ciambella tenera.
Incorporare 2 pugni di uvetta ammorbidita in acqua tiepida e asciugata , poi le noci.
Infornare a 200° per 20-30 minuti.
BISCOTTI
RICETTA: IL CASTAGNACCIO
Oh che buone torte oggiabbiamo fatto
Una bella festa tutti insieme sifarà
Sai come si fa? In cucina siandrà
E si impasterà di qua e di la.
Din don dan, din don dan, dindon din don dan
Il castagnaccio noi farem e poilo mangerem.
Fai una montagna di farina di
INGREDIENTI:
500 GR. DI FARINA DI CASTAGNE
500 GR. DI FARINA BIANCA LIEVITATA
250 GR. DI ZUCCHERO
250 GR. DI BURRO
4 UOVA
1 BICCHIERE DI LATTE
1 PIZZICO DI SALE
1 BUSTINA DI LIEVITO
PALLINI DI ZUCCHERO COLORATI
MONTEBIANCO
Lessate 1 Kg di castagne, ricavate la polpa, schiacciatela e fatela insaporire in casseruola con metà del suo peso di zucchero, una bustina di vaniglina e latte freddo per coprire a filo. Mescolate sul fuoco basso e quando il purè sarà asciutto unite un bicchierino di rum e raffreddate in frigo. Passate il composto nello schiacciapatate, facendolo cadere a ponticello sul piatto. Coprite con panna.
Filastrocca:"LA CASTAGNA"
Son piccina e rotondetta
Son dolcina son moretta
Son di razza montanina
Dell’autunno son regina
Son dei bimbi la cuccagna
E mi chiamo…
La Castagna
Foglie da colorare e un lavoretto
Le foglie possono essere colorate con tecniche pittoriche differenti..pastelli a matita, pastelli a cera, pennarelli, tempere o acquarelli e con più tecniche insieme. Oppure si può fare con la carta velina tantissime palline, per esercitarsi nella manipolazione, e successivamente incollarle sulla foglia con la colla vinilica...si possono usare vari colori...rosso, marrone, giallo, arancione e se siete bravi fate le sfumature!!!Buon lavoro e buon divertimento!!!
sabato 26 ottobre 2013
Le parti dell'albero.
Le radici si distinguono in:
venerdì 25 ottobre 2013
Perchè gli alberi perdono le foglie?
Molti alberi perdono le foglie, tranne le conifere (come i pini) e i sempreverdi (come l'olivo): come mai?
La spiegazione va cercata nel modo in cui gli alberi si nutrono, ovvero la fotosintesi. Grazie a questo processo, gli alberi e le piante in generale producono il nutrimento necessario per crescere.
La fotosintesi (che significa reazione con la luce) è il processo chimico attraverso il quale le piante trasformano sostanze inorganiche (l'anidride carbonica e l'acqua) in sostanze organiche (il glucosio, fondamentale alla vita) sfruttando l'energia della luce del sole. Gli zuccheri (il glucosio) prodotti dalla fotosintesi sono usati dall'albero per crescere. La reazione chimica realizzata dalla fotosintesi produce come scarto l'ossigeno, che è essenziale per la vita.
Questa trasformazione così importante avviene attraverso la clorofilla.La clorofilla, che si trova nelle foglie, dona il colore verde alla pianta e viene prodotta nelle stagioni calde.In inverno, quando le ore di luce sono di meno, la clorofilla non viene più prodotta, la pianta si ingiallisce e va in una specie di letargo, durante il quale non cresce.
Il colore giallo proviene dal carotene, che non si vede in primavera ed estate perché è mascherato dal verde della clorofilla. Appena si volge all'autunno, le giornate si accorciano e le notti sono più fredde: la clorofilla non viene più prodotta e diventa visibile il carotene, che non ha bisogno della luce del sole e del calore per essere prodotto. In questo modo la foglia da verde diventa gialla!Poiché l'albero deve liberarsi delle foglie per sopravvivere durante l'inverno, all'attaccatura della foglia si forma una specie di tappo che interrompe il passaggio dello zucchero dalla foglia al ramo. Lo zucchero che rimane nelle cellule della foglia si trasforma in antociano, un pigmento chimico rosso.
Il colore delle foglie non cambia solo per le trasformazioni chimiche: anche le condizioni del tempo fanno la loro parte.
Le notti fredde: le basse temperature distruggono la clorofilla e fanno ingiallire le foglie, ma se la temperatura resta sopra lo zero, la produzione di antociano è stimolata e le foglie diventano rosse.
Il tempo secco: gli zuccheri si concentrano nelle foglie, si produce più antociano e le foglie diventano rosse.
Le giornate assolate e calde: sebbene la produzione di nuova clorofilla si fermi in autunno, la fotosintesi avviene comunque nelle giornate di sole autunnali, sfruttando la clorofilla rimasta nelle foglie. La concentrazione di zuccheri aumenta in questo modo facendo diventare rosse le foglie.
Per approfondire bambini leggete Focus junior!
Tanti tipi di margini...giochiamo a classificarle...
Si possono creare anche delle attività gioco per i bambini per farli esercitare divertendosi a classificare i margini delle foglie...tombole o memory....
Funzioni della foglia...dall'enciclopedia Treccani.
Foglia
Enciclopedia dei ragazzi (2005)
di Laura Costanzo
foglia
Laboratorio chimico e polmone delle piante
La foglia è un piccolo laboratorio efficiente dove avvengono i tre processi indispensabili alla vita vegetale: fotosintesi, respirazione e traspirazione. È di colore verde per via della clorofilla. Attraverso piccole aperture dette stomi, ciascuna foglia scambia sostanze gassose con l'esterno. La sua forma, i margini, le nervature e le dimensioni variano da una pianta all'altra e nella stessa pianta
Come è fatta una foglia
Quasi tutte le foglie sono verdi, sorrette da un breve peduncolo detto picciolo e formate da una lamina sottile. Hanno un lembo o pagina superiore, rivolto verso la luce, di colore verde scuro perché ricco di clorofilla, il pigmento capace di catturare la luce del sole e quindi di innescare la fotosintesi.
La pagina superiore è anche lucida perché rivestita da una cera, mentre quella inferiore, di colore verde più chiaro, è rivolta verso il basso e spesso ricoperta da una fitta peluria per trattenere l'umidità. Anche la pagina inferiore ha un ruolo importantissimo perché presenta numerose aperture molto piccole, simili a bocche, dette stomi. Questi sono delimitati da due cellule di guardia che, in particolari condizioni, si gonfiano d'acqua e si deformano provocando l'apertura dello stoma.
Al contrario, quando le cellule di guardia perdono acqua, si sgonfiano e lo stoma si chiude; la foglia così non comunica più con l'esterno. In questo modo gli stomi regolano la fotosintesi e la traspirazione perché lasciano passare, all'interno della foglia, l'anidride carbonica proveniente dall'aria e, verso l'esterno, l'ossigeno prodotto con la fotosintesi e il vapore acqueo prodotto dalla respirazione insieme all'anidride carbonica.
La vita di tutte le piante è perciò affidata allo sviluppo di una superficie fogliare molto estesa che, nello stesso tempo, assicura sia la cattura della massima quantità di luce disponibile, sia gli scambi gassosi con l'esterno.
Analisi e studio divertente della foglia.
LE FOGLIE
1. Osservare le foglie
L'osservazione si può iniziare a fare insieme, durante la raccolta e al ritorno in classe per evidenziare le osservazioni più importanti e acute dei bambini, poi si passa al piccolo gruppo.
Con un grande mucchio di foglie, composto da sei specie diverse a disposizione di
ogni gruppo. I ragazzi vengono lasciati liberi di osservare, manipolare,
annusare i campioni. Si tratta in questo caso di stimolare nuovi indirizzi di
esplorazione senza costringere necessariamente in formule che
prevedono l’inquadramento in una classificazione particolare o in
un’altrettanta particolare nomenclatura.
“Come raggrupperesti queste foglie? E perché?”
2. La mezza foglia
Ogni gruppo sceglie una foglia e la taglia a metà, lungo l’asse di simmetria.
La consegna a un altro gruppo e chiede se riescono a trovare tra le loro la
foglia intera, che corrisponde a una immagine simmetrica della mezza
foglia.
3. Salvare la forma
Le foglie hanno una forma: le foglie hanno un margine. Purtroppo spesso
viene fatta confusione tra i due aspetti, per cui nella descrizione della
foglia si mischiano i due piani.
Un modo per evitare tutto questo è quello di separare la forma dal
margine. Si tratta proprio di eliminare il margine, in modo che non ci
disturbi nello studio della forma di una foglia.
Le due parti della foglia ottenute saranno considerate separatamente. Da
un lato la forma che sarà a forma di uovo, di lancia, di cuore, ecc.
Dall’altra la descrizione dell’andamento della linea: seghettato, ondulato,
ecc.
4. Il colore della foglia
È possibile estrarre dalla foglia i suoi pigmenti e vedere così che il colore
verde è causato dalla presenza di un pigmento, la clorofilla. L’estrazione
della clorofilla è una operazione molto semplice. Conviene farlo con foglie
grandi, molto verdi e morbide, come per esempio gli spinaci. Occorre
soltanto immergere le foglie nell’alcool e aspettare un poco di tempo
(un’ora dovrebbe essere sufficiente), finché l’alcool non si tingerà di
verde.
A questo punto immergendo la carta filtro o, in mancanza di questa, la
carta assorbente, nel bicchiere, è possibile osservare come il colore
verde salga lungo la striscia di carta immersa per qualche centimetro nel
liquido. Dopo un po’ di tempo si potrà osservare come il colore verde arrivi
fino a una certa altezza e poi vi siano altri pigmenti di colore gialloarancio
che salgono ancora più in alto. Sono i colori nascosti, visibili
quando le foglie in autunno perdono la clorofilla.
5. Il colore con le foglie
Un altro modo per estrarre il colore dalle foglie è provare a strusciarle su
un foglio. Si rimane stupiti dalle sfumature diverse e calde che ne escono
fuori. Ogni verde è diverso dall’altro, a volte ogni foglia della stessa
specie può essere diversa da un’altra. Le foglie in questo caso diventano
una tavolozza da ordinare, dalla più chiara alla più scura, ma anche da
verde ad azzurra.
6. Perdita d’acqua
Gli alberi perdono acqua attraverso le foglie. Puoi verificarlo prendendo
due rametti di dimensioni simili. Da uno solo dei due togli le foglie, poi
mettili in vasetti separati, con la stessa quantità di acqua. Avvolgi un
sacchettino di plastica intorno a un gruppo di foglie, segna il livello
della’acqua, poi controllalo tutti i giorni: in quale dei due il livello
diminuisce?
7. Che cosa succede alle foglie?
Nei boschi le foglie, cadendo, formano uno spesso tappeto. Se un albero
lascia cadere ogni anno uno strato di foglie alto 20 centimetri, dopo 10
anni ci sarebbe un tappeto di 2 metri. Ma le cose non vanno così, perché le
foglie sono fatte di materiale organico (cioè di materia un tempo vivente).
Quando muore, la materia organica si decompone. Metti dieci foglie in un
barattolo, lasciacele per quattro settimane e controlla regolarmente che
cosa sta succedendo.
Per verificare se tutte le foglie si decompongono alla stessa velocità, sul
terreno del giardino della scuola o di casa ferma delle foglie sotto una
rete di plastica lasciale per qualche tempo e controlla cosa succede.
Autunno in pieno...è tempo di dialogo.
Ormai l'ambiente ha preso tutte le caratteristiche autunnali, quindi per i bambini è evidente riconoscere i cambiamenti avvenuti...è tempo di dialogare con loro al riguardo...chiedetegli cosa vedono e che differenze avvertono rispetto all'estate appena trascorsa. Poi per compito potreste proporgli di trovare immagini autunnali o di scattare qualche fotografia con le caratteristiche dell'autunno per poi fare un bel cartellone in classe come resoconto della vostra discussione insieme... Nei giorni successivi gli si può chiedere di uscire e raccogliere alcune foglie per creare un albero dell'autunno in sezione o nel corridoio per la scuola. Si potrebbe coinvolgere la collega di arte per lavorare con le foglie avanzate durante la raccolta...un frottage o semplicemente dei lavoretti per dare ai bambini, ancora una volta, la possibilità di manipolare ed osservare le foglie e i cambiamenti.
Questo può essere un semplice esempio di lavoro con le foglie...se ne avete molte, potete decorare le finestre...
Questo può essere un semplice esempio di lavoro con le foglie...se ne avete molte, potete decorare le finestre...
mercoledì 23 ottobre 2013
Per le colleghe...
"E' l'arte suprema dell'insegnante, risvegliare la gioia della creatività e della conoscenza."
A. Einstein
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