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lunedì 11 novembre 2013

Poesia: la leggenda di San Martino di N.Giustino.

La leggenda di san Martino di N. Giustino
Umido e freddo spunta il mattino, ed a cavallo va San Martino
Quand’ecco appare un mendicante, lacero e scalzo vecchio e tremante
Il cavaliere mosso a pietà, vorrebbe fargli la carità
Ma nella borsa non ha un quattrino, e allora dice:  “Oh poverino!
Mi spiace nulla io posso darti, ma tieni questo per riscaldarti.”
Divide in due il suo mantello, metà ne dona al poverello.
Il sole spunta e brilla in cielo, caccia la nebbia con il suo velo.
E San Martino continua il viaggio, sempre allietato dal caldo raggio.

Nero il cielo era; la pioggia fitta al suol precipitava
nè una casa nè una roggia al meschin si presentava
avanzava sconfortato, le sue gambe eran tremanti
ecco un giovane soldato si presenta a lui davanti
snello biondo ardito e bello, ei sta ritto sul cavallo
guarda e subito il mantello svelto taglia senza fallo
ne dà mezzo al poveretto, che l’indossa, e il donatore
fissa. Dice ” Benedetto, sia per sempre il tuo buon cuore.”
Freddo non aveva più, e Martino se ne andava
ora non pioveva più, ecco il cielo rischiarava
riapparì smagliante il sole, s’udì dolce un’armonia
gelsomini, rose, viole, infioravano la via.

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