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venerdì 14 marzo 2014

Libro: Papà, non riesco a dormire di Michael Foreman.

Il libro illustrato da Foreman diventa un "tesoro" da leggere ad alta voce e da mostrare ai piccoli lettori per le belle immagini.
a cura di: Hamelin (associazione culturale)
TITOLO: Papà, non riesco a dormire!
AUTORE: Michael Foreman
CASA EDITRICE: Piemme Junior, 2002
TEMI CHIAVE: sogno, fantasia, genitori
ETA’ DI RIFERIMENTO: dai 3 anni
Durante la notte il Piccolo Panda non riesce a prendere sonno, e chiama il papà con la scusa di un bicchiere d'acqua, ma in realtà vorrebbe un consiglio per riuscire ad addormentarsi. Il padre gli dice di contare le famose pecore, ma Piccolo Panda ancora non si addormenta. Comincia così a contare tutti gli animali del mondo: galline, mucche, cavalli, tigri, elefanti, leoni, giraffe… ma ancora non prende sonno. Il papà esasperato gli consiglia di contare anche i dinosauri, ma l'urlo del figlio non si fa attendere per molto, allora il padre corre nella stanza e trova una sorpresa… Tutti gli animali contati da Piccolo Panda sono intorno al suo letto, e tutti assetati! Il libro illustrato da Foreman diventa un "tesoro" da leggere ad alta voce e da mostrare ai piccoli lettori per le belle immagini sapientemente costruite sul sogno e sull'attesa che ci accompagna prima di inoltrarci nel buio della notte.

Libro: l'ippocampo, un papà speciale di Carle Eric.

Nelle famiglie dei pesci ad accudire le uova sono i papà. Una bella storia da leggere ai bambini più piccoli.
TITOLO: L' ippocampo, un papà speciale

AUTORE: Carle Eric

CASA EDITRICE: Mondadori (collana Leggere le figure)

ETA' DI LETTURA: dai 3 anni

Quasi sempre, nelle famiglie dei pesci, dopo che la madre ha deposto le uova e il padre le ha fecondate, succede che vengano abbandonate a se stesse. Ci sono delle eccezioni, però. Come l'ippocampo, o cavalluccio marino. In questo caso non solo le uova non vengono abbandonate e uno dei due genitori le accudisce, ma - sorpresa - quel genitore è il papà! Completato da 4 pagine di acetato, il libro permette di "curiosare" tra le pagine.

giovedì 6 marzo 2014

Poesia di Gabriele D'Annunzio: Carnevale vecchio e pazzo.

Carnevale vecchio e pazzo

Gabriele D'Annunzio
Carnevale vecchio e pazzo
s’è venduto il materasso
per comprare pane, vino,
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all’improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia.
Così muore il Carnevale
e gli fanno il funerale:
dalla polvere era nato
e di polvere è tornato.

Poesia di Gianni Rodari: il vestito di Arlecchino.


Marschere di carnevale da colorare e ritagliare...








mercoledì 22 gennaio 2014

Leggenda: i tre giorni della merla.

Tanto, tanto tempo fa a Milano ci fu un inverno molto rigido.
La neve scendeva dal cielo e copriva tutta la città, le strade, i giardini.
Sotto la grondaia di un palazzo in Porta Nuova c’era il nido di una famigliola di merli, che a quel tempo avevano le piume bianche come la neve. C’era la mamma merla, il papà merlo e tre piccoli uccellini, nati dopo l’estate.
La famigliola soffriva il freddo e stentava a trovare qualche briciola di pane per sfamarsi, perché le poche briciole che cadevano in terra dalle tavole degli uomini venivano subito ricoperte dalla neve che scendeva dal cielo.
Dopo qualche giorno il papà merlo prese una decisione e disse alla moglie: “Qui non si trova nulla da mangiare, se continua così moriremo tutti di fame e di freddo. Ho un’idea, ti aiuterò a spostare il nido sul tetto del palazzo, a fianco a quel camino, così mentre aspettate il mio ritorno non avrete freddo. Io parto e vado a cercare il cibo dove la neve non è ancora arrivata”.
E così fu fatto: il nido fu messo vicino al camino e il papà partì. La mamma e i piccoli uccellini stavano tutto il giorno nel nido, scaldandosi tra loro e anche grazie al fumo che usciva tutto il giorno dal camino.
Dopo tre giorni il papà tornò a casa e quasi non riuscì più a riconoscere la sua famiglia! Il fumo nero che usciva dal camino aveva colorato di nero tutte le piume degli uccellini!
Per fortuna da quel giorno l’inverno divenne meno rigido e i merli riuscirono a trovare cibo sufficiente per arrivare alla primavera.
Da quel giorno però tutti i merli nascono con le piume nere e, per ricordare la famigliola di merli bianchi divenuti neri, gli ultimi tre giorni del mese di gennaio sono detti “I tre giorni della merla”.




venerdì 10 gennaio 2014

I mesi dell'anno. Patrizia Ercole.

Canzone:Canzone dei dodici mesi di Guccini.

La stagione delle verdure!!!


La stagione della frutta!!!


La locomotiva dei mesi...


Filastrocca: Filastrocca per un anno di Marco Moschini.

Filastrocca per un anno

di Marco Moschini
A Gennaio è molto freddo
e i vestiti son di lana:
per fortuna che di notte
c’è sui tetti la Befana!
A Febbraio il Carnevale
porta a tutti l’allegria:
una maschera per strada
fa gli scherzi e scappa via.
Ecco Marzo ed ecco Aprile
che ci portano le viole,
poi a Maggio in mezzo ai prati
faccio mille capriole.
Viene Giugno insieme a Luglio
e se aspetti viene Agosto:
senza i bagni in mezzo al mare
finiremo tutti arrosto!
C’è Settembre con l’autunno
e c’è Ottobre con la scuola:
questo mese è molto lento
e l’estate invece vola.
Con Novembre triste e stanco
quasi, quasi muore l’anno,
ma può essere un bel mese
se c’è qualche compleanno!
Alla fine ecco Dicembre
tutto bianco e illuminato:
dice d’essere più buoni
perchè in Terra un Bimbo è nato.

Poesia: Le Stagioni dell'anno di Roberto Piumini.

Le Stagioni dell’anno

di Roberto Piumini
Prima viene la Primavera
con i fiori sulla pianta.
Poi Estate calda e chiara
quando la cicala canta.
Poi Autunno bruno e quieto
con castagne e foglie rosse,
Poi Inverno infreddolito
con starnuti, gelo e tosse.

Poesia: La notte d'inverno di Salvatore Quasimodo.

La notte d’inverno

Salvatore Quasimodo
E ancora la notte d’inverno
e la torre del borgo cupa con suoi tonfi,
e le nebbie che affondano il fiume,
e le felci e le spine. O compagno,
hai perduto il tuo cuore: la pianura
non ha più spazio per noi.
Qui in silenzio piangi la tua terra:
e mordi il fazzoletto di colore
con i denti di lupo:
non svegliare il fanciullo che ti dorme accanto
coi piedi nudi chiusi in una buca.

Poesia: Gennaio di Giovanni Pascoli.

Gennaio

Giovanni Pascoli
Nevica: l’aria brulica di bianco;
la terra è bianca, neve sopra neve;
gemono gli olmi a un lungo mugghio stanco,
cade del bianco con un tonfo lieve.
E le ventate soffiano di schianto
e per le vie mulina la bufera;
passano bimbi; un balbettio di pianto;
passa una madre; passa una preghiera!

giovedì 2 gennaio 2014

Libro: come fu che Babbo Natale sposò la Befana.

"Perché se Babbo Natale esiste nessuno l'ha mai visto?": dalla fatidica domanda di Tom, un ragazzino curioso che non si accontenta delle risposte evasive dei suoi genitori, prende avvio il racconto.
TITOLO: Come fu che Babbo Natale sposò la Befana

AUTORE: Andrea Vitali

EDITORE: Mondadori Electa

ETA' DI LETTURA: dai 10 anni

Nel placido paese a bordo lago ci si prepara a festeggiare il Natale, l'aria è carica di una promessa di neve e gli adulti sono al riparo dal freddo e dai dubbi, confortati dalle loro certezze esistenziali. "Perché se Babbo Natale esiste nessuno l'ha mai visto?": dalla fatidica domanda di Tom, un ragazzino curioso che non si accontenta delle risposte evasive dei suoi genitori, prende avvio il racconto di Vitali, che illustra il mondo dei grandi, impacciati e non sempre all'altezza del loro ruolo di educatori. 
Così Tom e i suoi compagni decidono di cercare la verità per conto proprio, e la vicenda assume risvolti fantasiosi, a tratti comici, fino alla felice soluzione in cui i dubbi infantili trovano le loro risposte, i conflitti si risolvono e ogni cosa torna al suo posto.

Libro: la befana cambia look.

La Befana, proprio durante i giorni del grande lavoro, quelli dove deve preparare i giochi da portare ai bambini il 6 gennaio, decide di rinnovare il suo look.
TITOLO: La Befana cambia look

AUTORE: Vago Maria; Cantone Anna L.

EDITORE: Arka (collana L'Orsa minore)

ETA' DI RIFERIMENTO: 8 anni

Una sera la Befana, a cavalcioni della sua scopa, si trova davanti ai vetri di un alto palazzo che riflettono una figura goffa. «Aaarg!» esclama frenando di colpo. «Quel mostro sarei io? Così non va. Devo fare subito qualcosa». La Befana decide quindi di andare dal parrucchiere, dalla sarta, a comprarsi un paio di scarpe nuove… Quale sarà il risultato?